venerdì 15 luglio 2011
venerdì 1 luglio 2011
Ho imparato

Ho imparato che non esistono persone buone e persone cattive ma solo persone. Dal loro incontro può scaturire positività o negatività. Sta a noi scegliere con chi condividere le nostre esperienze.
Ho imparato che non può esistere la mia libertà se non amo la libertà dell'altro.
Ho imparato a rifiutare il vittimismo e il concetto di colpa.
Ho imparato a non dire: "Perchè mi fai questo" ma a pensare: "Perchè io accetto che si comporti in maniera tale"?
Ho imparato che le persone si devono accettare e in un secondo tempo si può tentare di comprenderle.
Ho imparato che non ho bisogno di cercare le cose perchè tutte mi circondano, devo solo dargli la possibilità di rivelarsi ed essere sufficientemente attento per riconoscerle.
Ho imparato che l'equilibrio non è dato dall'estrema coerenza ma dalla giusta contrapposizione delle piccole incoerenze.
Ho imparato ad abbandonare l'egocentrismo.
Ho imparato che per quante infinite cose avrò da imparare, ci sarà sempre qualcuno che mi aiuterà a farlo.
Ho imparato che la serenità è ed è sempre stata dentro di me, timida fiammella capace di resistere a mille tempeste
martedì 21 giugno 2011
domenica 19 giugno 2011
sabato 18 giugno 2011
venerdì 17 giugno 2011
Io ci sarò

Io ci sarò
Come ogni volta... come in ogni istante come in ogni battito Io ci sarò Come in ogni parola, come in ogni momento come in ogni attimo Io ci sarò!! Come questo piccolo e dolce pensiero tanto grande quanto leggero.. lo lo dono a Te per starti accanto in ogni attimo in ogni istante perchè ogni momento è così importante!!
La Felicità non è fuori
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La Felicità non è fuori.. Ma dentro di Te!! Amala!!
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La Felicità non è fuori.. Ma dentro di Te!! Amala!!
giovedì 16 giugno 2011
mercoledì 15 giugno 2011
L'armonia

Racchiusa in una frase
in un pensiero, l'armonia prende vita
l'armonia rende vita
contagiosa ed elegante.
Stringi il mio polso,
stringi il mio cuore,
lo ascolti tra le dita.
Immersi in qul paesaggio di ombre e foglie
rami e vento
parole nel silenzio
che si lasciano accarezzare,
il silenzio buono dell'ascoltare un battito
Il genio
lunedì 13 giugno 2011
❤Una bellissima citazione che pubblico volentieri...dedicata a voi donne.•*¨*•♫❤.•*¨*•♫❤
Ci sono donne che hanno occhi profondi e sconosciuti come oceani…..che cambiano pelle per amore…..
Ci sono donne che donano il loro cuore…per poi ritrovarsi a raccattarne i cocci da sole…..Ci sono donne che in silenzio fanno ballare la propria anima su una spiaggia al tramonto…..se ti fermi un istante le puoi sorprendere…mentre lottano contro il proprio istinto…mentre fanno passeggiare il proprio dolore a piedi nudi…affrontando onde che ad ogni mareggiata sono sempre più minacciose…Ci sono donne che chiudono gli occhi…ascoltando una musica lenta che rende ancora più salate le loro lacrime…..Ci sono donne che con i loro occhi fotografano quegli splendidi,ma così fugaci attimi in cui si sentono abbracciate dall’amore…sperando di mantenerli vivi e colorati per sempre…se apri gli occhi un istante le puoi osservare…mentre disseminano briciole di se stesse lungo il percorso…Ci sono donne che non si fermano davanti a nulla…perché non troveranno mai la fine di quel filo…..Ci sono donne che hanno fatto un nodo per ogni loro lacrima…sperando che arrivi qualcuno a scioglierli…..Non fermare il cuore di una donna…niente vale di più….(fonte web)
domenica 12 giugno 2011
Nel silenzio della notte

♡♡♡
Nel silenzio della notte,
io ho scelto te.
Nello splendore del firmamento,
io ho scelto te.
Nell'incanto dell'aurora,
io ho scelto te.
Nelle bufere più tormentose,
io ho scelto te.
Nell'arsura più arida,
io ho scelto te.
Nella buona e nella cattiva sorte,
io ho scelto te.
Nella gioia e nel dolore,
io ho scelto te.
Nel cuore del mio cuore,
io ho scelto te.
Ogni pensiero
♡♡♡ Un sorriso non costa niente

Tonino Pica
♡♡♡ Un sorriso non costa niente e produce molto arricchisce chi lo riceve,
senza impoverire chi lo dà.
Dura un solo istante,
ma talvolta il suo ricordo è eterno.
Nessuno è così ricco da poter farne a meno,
nessuno è abbastanza povero da non meritarlo.
Crea la felicità in casa,
è il segno tangibile dell'amicizia,
un sorriso da riposo a chi è stanco,
rende coraggio ai più scoraggiati,
non può essere comprato, ne prestato, ne rubato,
perché è qualcosa di valore solo nel momento in cui viene dato.
E se qualche volta incontrate qualcuno
che non sa più sorridere,
siate generoso,dategli il vostro,
perché nessuno ha mai bisogno di un sorriso
quanto colui che non può regalarne ad altri. ♡♡♡
sabato 11 giugno 2011
venerdì 10 giugno 2011
giovedì 9 giugno 2011
martedì 7 giugno 2011
Le lacrime di una donna

Le lacrime di una donna
Le lacrime di una donna
sono sincere e delicate,
hanno l'anima mielata come un fiordaliso,
e se le guardi bene,
hanno un tocco profumato,
sono fragili
e parlano un linguaggio misterioso.
Le lacrime di una donna
non scendono verso il viso,
ma salgono sui pesi e sull'amore,
e si celano per un sorriso.
Anche un bambino vede e si chiede:
Perchè piange?
L'uomo quelle lacrime le vede
e si sforza di capire in buona fede.
Ma non sa perché scendono,
Però, in un messaggio profondo,
si dice che il buon Dio
le ha dato per il bene del mondo.
Le ha riservato un dono speciale
per intermediare tra il bene e il male.
E per sopportare pesi profondi
e incoraggiare un uomo disattento
per spingerlo lontano,
con la sua forza e quella del vento.
Le lacrime di una donna
si frantumano d'incanto,
come sulla spiaggia, si frantumano le onde.
Sono lacrime devastanti,
quelle spinte dalla rabbia,
ma sanno essere cristalli di ghiaccio
per sciogliersi in un abbraccio.
Le lacrime di una donna sono gocce di rugiada
che fecondano la terra
quando sembra un po' spogliata.
Bocciòli che si schiudono al mattino,
o parole d'amore scritte in un bigliettino.
Le lacrime di una donna
nascondono vie segrete
per le strade più belle di questo pianeta.
Se cerchi di asciugarle si ritirano da sole
e vanno nel silenzio a morire per amore.
Il bambino di nascosto quelle lacrime vede,
e perché una donna piange, si chiede?
Anche l'uomo le vede,
ma non glielo chiede perché in lei ci crede.
Le lacrime di una donna
scendono per regalare
caramelle deliziose da scartare.
Per addolcire il cuore del bambino
e accendere emozioni nel segreto.
Le lacrime di una donna
raggiungono sentieri decisi,
come le carezze che le poni,
e un bacio d'amore sul suo viso
domenica 5 giugno 2011
sabato 4 giugno 2011
Torno a parlare di Facebook

Torno a parlare di Facebook, e non perchè sia di moda.
Incontro sempre più persone che, snobisticamente, dicono "Facebook? No, grazie" e neanche sanno di cosa si tratti. Ed io invece lo trovo stimolante.
Stimolante perchè, come in tutte le cose, vi trovi gli aspetti positivi e quelli negativi.
Scovi persone con centinaia di amici, o presunti tali, altre che riescono a proporsi con un volto nuovo, con energie ed interessi impensabili a chi le conosce nel formale quotidiano.
Provocazioni si alternano a riflessioni serie (o seriose), volgarità a proposte di eventi culturali, giochi paradossali a riscoperte di luoghi e paesi spopolati, ma sempre nel cuore di chi li vive dentro.
Su Facebook, poi, comprendi quasi subito chi ti è amico davvero e chi è solo interessato ad ingrossare l'elenco degli amici mediatici solo per una forma di bulimia internettiana.
E poi, ogni tanto, un tuffo al cuore !!!
Amici o amiche che le distanze e gli anni non potevano cancellare dai ricordi, con i quali si sono condivisi momenti stampati a fuoco in qualche angolo di noi stessi, e dei quali riscopri di ricordare tutto, espressioni, la voce, i loro interessi, i luoghi. E la nostalgia si mescola con quei sentimenti strani, dolci e astratti, insieme di consapevolezza che quel che è stato ormai è via, e di chissà, se nulla è cambiato o è tutto diverso.
Chi sei ora? Cosa sei diventato? Sei ancora disposto a condividere con me emozioni, riflessioni, momenti?
Coerenza

I nostri comportamenti, le nostre parole, rispecchiano sempre, nella sostanza e nella forma, ciò che noi siamo, o che pensiamo di essere?
Alessandro Magno, per schernire Diogene per le sue maniere "cagnesche" , gli fece recapitare un vassoio colmo di ossi.
Diogene accettò il "regalo", mandandogli come risposta:
"Degno di un cane il cibo, ma non degno di re il regalo" .
Alessandro Magno (evidentemente proprio un 'grande'...) ebbe poi a dire: "Se non fossi Alessandro, vorrei essere Diogene"
La vostra vita

“ Vi esorto a fare della vostra vita un capolavoro; vi esorto e vi sfido a unirvi alla schiera di coloro che vivono ciò che insegnano, che fanno ciò che dicono ... i pochi che fanno, rispetto ai molti che si limitano ad avere vaghe aspirazioni …
Mi auguro che vi dedichiate non solo al raggiungimento degli obiettivi che vi siete preposti ma, una volta che li abbiate realizzati, a proporvene sempre altri; non solo a mantenervi fedeli ai sogni che già avete, ma sognarne sempre di più grandi; ed infine, mi auguro, che vi dedichiate a prendere non solo ciò che potete da questa vita, ma ad amare e dare con generosità."
Anthony Robbin
venerdì 3 giugno 2011
domenica 29 maggio 2011

I miei ricordi, tutto lì, incisi sulla mia pelle sotto forma di cicatrici, lunghe o corte, alcune più chiare, quasi invisibili, altre più fresche, rosse, molto in vista... molto dolorose... linee su linee... ogni una un ricordo, ogni una storia... un dolore o una gioia ma pur sempre attimi della mia vita
Il sorriso di una donna
martedì 15 febbraio 2011
Buon San Valentino

“Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte/ Il primo per vederti tutto il viso/ Il secondo per vederti gli occhi/ L'ultimo per vedere la tua bocca/ E tutto il buio per ricordarmi queste cose” (Jacques Prévert).
“Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio/ o freccia di garofani che propagano il fuoco:/ t'amo come si amano certe cose oscure,/ segretamente, tra l'ombra e l'anima./ T'amo come la pianta che non fiorisce e reca/ dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;/ grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo/ il concentrato aroma che ascese dalla terra./ T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,/ t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:/ così ti amo perché non so amare altrimenti/ che così, in questo modo in cui non sono e non sei,/ così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,/ così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno” (Pablo Neruda).
“L'amore, a tempo mio, nun era mica/ facile e sbrigativo com'è adesso:/ lo scopo, se capisce, era lo stesso,/ ma te costava un sacco de fatica./ Perche' la donna, co'r vestì a l'antica,/ ciaveva un po’ più' scrupolo der sesso:/ nun era come mo', ch'annaje appresso,/ doppo un minuto gia' te fai l'amica./ Oggi che fanno tutto a tira' via/ pure l'amore ha prescia ne la vita/ e se ne frega de la poesia./ Va dritto, ar sodo, senza comprimenti.../ Nun potrebbe sfoja' la margherita/ su 'na Torpedo cinquecentoventi!” (Trilussa).
“Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio/ o freccia di garofani che propagano il fuoco:/ t'amo come si amano certe cose oscure,/ segretamente, tra l'ombra e l'anima./ T'amo come la pianta che non fiorisce e reca/ dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;/ grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo/ il concentrato aroma che ascese dalla terra./ T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,/ t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:/ così ti amo perché non so amare altrimenti/ che così, in questo modo in cui non sono e non sei,/ così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,/ così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno” (Pablo Neruda).
“L'amore, a tempo mio, nun era mica/ facile e sbrigativo com'è adesso:/ lo scopo, se capisce, era lo stesso,/ ma te costava un sacco de fatica./ Perche' la donna, co'r vestì a l'antica,/ ciaveva un po’ più' scrupolo der sesso:/ nun era come mo', ch'annaje appresso,/ doppo un minuto gia' te fai l'amica./ Oggi che fanno tutto a tira' via/ pure l'amore ha prescia ne la vita/ e se ne frega de la poesia./ Va dritto, ar sodo, senza comprimenti.../ Nun potrebbe sfoja' la margherita/ su 'na Torpedo cinquecentoventi!” (Trilussa).
venerdì 14 gennaio 2011
MILAN 6 IL NOSTRO AMORE

MILAN 6 IL NOSTRO AMORE
Qualcuno era milanista perché attratto dai colori voluti da Kilpin, il padre fondatore: rosso come i diavoli e nero come la paura da incutere agli avversari.
Qualcuno era milanista perché non sopportava gli sbruffoni
...Qualcuno era milanista perché amava Stendhal
Qualcuno era milanista perché gli piaceva la fiaschetteria di via Berchet e il suo profumo di vino
Qualcuno era milanista perché mal tollerava i voltagabbana
Qualcuno era milanista perché sul Monte Piana conobbe il tenente Erminio Brevedan e in un lager nazista Ferdinando Valletti, piedi da mediano e cuore da fuoriclasse
Qualcuno era milanista nonostante quasi mezzo secolo senza titoli
Qualcuno era milanista perché il Paron era inimitabile
Qualcuno era milanista perché folgorato dalla classe di Schiaffino e Rivera
Qualcuno era milanista perché alzare per primi, in Italia, una Coppa dei Campioni è da milanisti
Qualcuno era milanista perché anche in B non rinnegò i colori rossoneri
Qualcuno era milanista perché il padre lo era ed anche il fratello maggiore
Qualcuno era milanista malgrado un padre bauscia e un fratello gobbo
Qualcuno era milanista perché il Gre-No-Li era la sintesi della completezza trinitaria trasferita nel piccolo mondo calcistico
Qualcuno era milanista perché solo i casciavit potevano uscire indenni dall’inferno argentino
Qualcuno era milanista perché prediligeva la classe giornalistica e letteraria di Beppe Viola … quello che “la difesa oggi è sistemata a presepe”
Qualcuno era milanista perché Van Basten era una delle meraviglie del calcio
Qualcuno era milanista perché la rovesciata del Cigno di Utrecht agli svedesi, “il coast to coast” di George e il “pallonetto ateniese” di Dejan non erano gol ma opere d’arte
Qualcuno era milanista perché quando Hateley prese l’ascensore, il bauscia fu annichilito
Qualcuno era milanista perché aveva vinto la Mitropa contro il Vitkovice
Qualcuno era milanista perché c’era Franco Baresi: due retrocessioni, nessun lamento, linea di condotta combattimento
Qualcuno era milanista perché attratto dalla maglia nera di Cudicini, da quella gialla di Albertosi e da quella verde di Piotti
Qualcuno era milanista per il sorriso sdentato di “Squalo” Jordan
Qualcuno era milanista dopo aver ammirato il creolo con le treccine rasta, maramaldo davanti al “pibe de oro”
Qualcuno era milanista perché con Sacchi, Capello e Ancelotti era facile inebriarsi di rossonero
Qualcuno era milanista malgrado Blissett, Moreno e il buio di Marsiglia
Qualcuno era milanista anche quando si giocava a Campobasso, Rimini e a Cava dei Tirreni.
Qualcuno era milanista perché non bastava aver buttato una Champions League per perdere la fede in questi colori
Qualcuno è milanista a prescindere da presidenti, allenatori e giocatori
Qualcuno è Milanista perché, parafrasando Camus, gran parte di quello che ha appreso dalla vita lo ritrova nella storia del club rossonero
Qualcuno è Milanista perché è uomo semplice e la complicazione è la forma moderna di stupidità … ed è anche malafede.
I vostri figli non sono figli vostri.

I vostri figli non sono figli vostri.
Sono figli e figlie della sete che la vita ha di sé stessa.
Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi,
E benché vivano con voi non vi appartengono.
Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri:
Essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
Esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farvi simili a voi:
La vita procede e non s'attarda sul passato.
Voi siete gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dell'Arciere;
Poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell'arco
GIBRAN
Tanti Auguri Piccolo Grande Uomo
Marilena
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I vostri figli non sono figli vostri.
18 GRANDE EMANUELE

Uno, due, tre..conta insieme a me.
Quattro, cinque e dainon fermarti mai!
Sei, sette, otto...
arriviamo fino a diciotto,
e il numero fatato è arrivato
e maggiorenne sei diventato.
La patente già mi hai annunciato
E come al solito il mio cervello hai strizzato.
E come al solito il mio cervello hai strizzato.
Ma il sogno della libertà spero che ti porterà
un pizzico di saggezza.
A pretenderlo non mi arrendo,
A pretenderlo non mi arrendo,
serio non ti voglio ma sempre giullare no davvero
e di certo non mi arrendo.
È una finestra sulla vita
ma non rimanere a guardare,
sappila affrontare.
Il futuro , il tuo, è alle porte e non sempre puoi pensare
Alla Playstation o al calcio,
qualche volta apri la porta del cuore
Il futuro , il tuo, è alle porte e non sempre puoi pensare
Alla Playstation o al calcio,
qualche volta apri la porta del cuore
e nel tuo lato migliore cerca la forza interiore.
Con le parole sai giocare,
anche se spesso il dialetto romano ti va di parlare
anche se spesso il dialetto romano ti va di parlare
….non lo sottovalutare Emanuele.
Trova la chiave del tuo cuore,
poni un freno ai tuoi amori,
poni un freno ai tuoi amori,
troppi distruggono le tenerezze,
provocano la guerra dei sentimenti e sofferenze.
Scegli Picchio il tuo divenire,
il tuo punto di forza e
dai un impulso ai tuoi sentimenti e ai tuoi studi
che il futuro, il tuo futuro essi sono.
dai un impulso ai tuoi sentimenti e ai tuoi studi
che il futuro, il tuo futuro essi sono.
Comunque i nostri sentimenti
albergano nel nostro cuore
e in esso hanno eterna dimora.
e in esso hanno eterna dimora.
Ehi Lele non è ancor finita:troppo bella è la vita!
Fatti dare un aiutino
e continua il tuo cammino...
Mamma è papà sempre ti saranno vicino
mercoledì 12 gennaio 2011
ascolta chiudi gli occhi e sogna quel che vuoi sciogli nel tuo cuore gocce di felicità, in ogni goccia tu vedrai che il buonumore troverai…..
http://www.youtube.com/watch?v=aeYTBvanFmE
domenica 9 gennaio 2011
La Vita
La Conoscenza...

Solo la piena coscienza di sé può portare l’essere umano a conoscersi.
Ma perché si insiste sempre sul tema della conoscenza?
Perché ci sono cose nel nostro vivere, nel nostro comportamento che ci danno fastidio, ci urtano, ci irritano, che non sentiamo idonee per noi, e sono queste le cose che ci spingono a riflettere.
La riflessione è: posso evitare tutto ciò che è così fastidioso per me?
Se la risposta è sì, il problema non esiste.
sabato 8 gennaio 2011
Paure♥♥♥♥♥♥♥


♥♥♥♥♥♥♥Sono le paure che ci bloccano, sono le paure che non ci fanno riuscire nella vita, sono le paure che non ci fanno realizzare i nostri desideri, sono le paure che ci fanno sentire una nullità, sono le paure che non ci fanno crescere, sono le paure che ci paralizzano. La colpa dei nostri insuccessi è dovuta sempre e soltanto alle paure! Ogni volta che c’è un problema nella nostra vita ricordiamoci di questa metafora: È la paura che ci fotte! Ogni volta che non ci sentiamo come vorremmo, c’è la paura in azione! Le paure hanno mille volti. Le paure sono all’origine di ogni malessere....♥♥♥♥♥♥♥
TUTTO E DI PIU'

Le più belle storie no non son mai state scritte..
le frasi più dolci no non son mai state dette..
le cose che sono preziose restano nascoste agli occhi di chi ha smesso di cercare le risposte...
eccomi qua con i miei se con i miei ma con il bagaglio che mi porto di esperienza e di cultura forse non è molto forse magari neanche servirà ma è parte di me e serve per la mia identità sono crepe di fragilità nell'abitudinarietà ma è vita e va vissuta
fino all'utima giornata fino all'ultima emozione data
Sorriso

I migliori medici della vita sono: il dottor Sorriso, il dottor Riposo e il dottor Ottimismo. :-) aggiungiamoci il dottor Svago ed il dottor Dieta... avete altri suggerimenti? Dottori Mare e Sole. Dottori Cioccolata e Cibo (che spesso non sono in accordo con il Dott. Dieta) Dottori Comprensione e Collaborazione
Marionetta

"Se Dio mi regalasse un pezzo di vita."...............se per un istante Dio si dimenticherà che sono una marionetta di stoffa e mi regalerà un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto quello che penso, ma in definitiva penserei tutto quello che dico.
darei valore alle cose, non per quello che valgono, ma per quello che significano.
dormirei poco, sognerei di più, andrei quando gli altri si fermano, starei sveglio quando gli altri dormono, ascolterei quando gli altri parlano e come gusterei un buon gelato al cioccolato !!
se Dio mi regalasse un pezzo di vita, vestirei semplicemente, mi sdraierei al sole lasciando scoperto non solamente il mio corpo ma anche la mia anima.
Dio mio, se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei che si sciogliesse al sole.
dipingerei con un sogno di Van Gogh sopra le stelle un poema di benedetti e una canzone di serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
irrigherei con le mie lacrime le rose, per sentire il dolore delle loro spine e il carnoso bacio dei loro petali.
Dio mio, se io avessi un pezzo di vita non lascerei passare un solo giorno senza dire alla gente che amo, che la amo.
Convincerei tutti gli uomini e le donne che sono i miei favoriti e vivrei innamorato dell’amore.
Agli uomini proverei quanto sbagliano al pensare che smettono di innamorarsi quando invecchiano, senza sapere che invecchiano quando smettono di innamorarsi.a un bambino gli darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo.
Agli anziani insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia ma con la dimenticanza. tante cose ho imparato da voi, gli uomini!
ho imparato che tutto il mondo ama vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel risalire la scarpata.
ho imparato che quando un neonato stringe con il suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito di suo padre, lo tiene stretto per sempre.
ho imparato che un uomo ha il diritto di guardarne un altro dall’alto al basso solamente quando deve aiutarlo ad alzarsi.
Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, ma realmente, non mi serviranno a molto, perché quando mi metteranno dentro quella valigia, infelicemente starò morendo.
mercoledì 5 gennaio 2011

Traduzione a cura di Asma Gherib
Non appena arrivò in quel paese lontano che si trovava sopra una montagna, incontrò un asino che stava passeggiando tra i campi, era un asino quieto e silenzioso, infatti, senza preoccuparsi dei passi dello straniero e senza avvertire alcun fastidio per l’uomo, si fermò, non molto lontano da lui, sotto un vecchio ulivo. Mosse a lungo la sua coda, forse in segno di benvenuto e per mostrare le sue buone intenzioni. Il visitatore veniva da una grande città e non aveva nessuna esperienza riguardo gli animali domestici e non; infatti si comportò in modo spontaneo senza il timore di ricevere dall’asino calci o qualcosa di simile.
Egli, persona civile, si mise a fissare l’asino, il quale, a sua volta, fece la stessa cosa con lui. Alcuni minuti dopo il civile turista, si ricordò di non essere mai salito su un asino o cavallo, tranne quando saliva coi ragazzi del quartiere sui carretti trainati da qualche asinello o vecchio mulo in un giorno di festa. Non ricordava quando fosse accaduto ma ricordava benissimo che quel carretto era dello zio Abù Maraà e che lo usava per lavorare tutto il giorno, trascinandolo avanti e indietro per le strade di una città che non risparmiava stranieri o i poveri. Mentre l’uomo riportava alla mente questi lontani ricordi, l’asino cominciò a parlare fra sé dicendo: “sicuramente questo nostro civile amico non conosce la differenza tra un asinello e un mulo e questo spiega perché finirà senza dubbio sul mio dorso, io, proprio l’asino testardo, scappato al suo padrone e finito in un lontano villaggio di montagna dove non ci sono né uomini né spiriti.”
Il turista in quel momento non stava pensando a nulla, aveva riflettuto solo pochi minuti quando decise di rischiare e salire sul dorso dell’asino sconosciuto, quest’ultimo non si oppose al suo salto veloce e improvviso, anzi si dimostrò paziente e consenziente, nonostante non gli avesse chiesto il permesso. Il turista rimase un po’ sorpreso da questo atteggiamento, non riusciva a capire se la sua mansuetudine fosse una fortuna o se l’asino era molto più stupido degli altri asini di cui aveva sentito parlare nei libri o dalla gente, ma questo non importava, perché quest’asino sconosciuto e scappato dai lavori di schiavitù ora era suo e aveva accettato di farlo salire sul suo stanco dorso.
L’asino era felice di aver incontrato una personcina così ingenua; l’uomo, anche egli felice di questa simpatia reciproca, prese le redini attaccate alla sella e le fece girare leggermente attorno al collo dell’asino e gridò : HA
L’asino avanzando rispose: AA
L’uomo non si aspettava affatto che l’asino rispondesse, quindi non sapeva più come comportarsi, lui della lingua degli asini di montagna non sapeva proprio nulla, aveva sempre vissuto con altri tipi di asini; quelli degli uomini civili pensanti, che parlano un linguaggio difficile da comprendere se non con il tempo.
L’uomo continuando sempre a pensare tra sé e sé disse: ma quest’asino parla l’arabo? Sembra però che non sappia dire altro che AA!
Riflettendo sempre sul caso dell’asino, disse sempre fra sé e sé: adesso provo ad esaminare la sua preparazione linguistica, vediamo se gli dico DI cosa mi risponderà?
Fiero di questa sua idea, che poteva aiutarlo senza dubbio a scoprire il segreto dell’asino, cresceva sempre di più in lui il desiderio di condurre una vera e propria conversazione con l’asino, al di là delle preoccupazioni che gli dava il fatto che questo animale potesse essere oggetto di qualche possessione diabolica o spiritica; quindi pensò che sarebbe stato meglio aspettare finché l’asino avesse rallentato il suo passo, soprattutto perché si dimostrava felice dal peso che aveva sul dorso. Dopo tutto l’uomo non era tanto pesante – pensava l’asino- e neanche sapeva o capiva qualche cosa del linguaggio degli asini, infatti chi dice che un asino debba per forza essere un’animale o che ogni uomo è necessariamente un animale pensante? L’uomo, riprendendosi dai suoi soliloqui, disse all’asino, dopo aver tirato le sue redini: DE
E l’asino rispose velocemente: OUI
Il nostro amico stupefatto disse: Ma che bella sorpresa, quest’asino sa parlare anche il francese! Certo, avevo sempre sognato d’imparare il francese ma non trovavo il maestro giusto per farlo, sembra ora che questa sia la mia occasione, imparare da un asino! Così diceva mentre si ricordava di quei momenti passati camminando sul marciapiede che portava alla scuola delle ragazze, sul quale si metteva come un pappagallo a ripetere ai suoi colleghi alcune parole in francese: BONJOUR, BONSOIR, MON AMOUR, MADAME, MERCI, e anche la parola RONDEZ-VOUS …. Erano tutte parole che aveva imparato durante i tempi della spensieratezza giovanile, passati davanti a quelle scuole e davanti al suo liceo.
Questo era tanto tempo fa. –diceva tra sé e sé- adesso però doveva risolvere il problema di questo enigmatico asino! Davvero quest’asino sapeva parlare anche il francese? O è forse un asino arabo o internazionale che conosce anche l’arabo?
Parla forse l’arabo classico oltre a quello dialettale, come la maggioranza degli arabi?
Cosi stava facendo il nostro amico, ripeteva un sacco di domande e parole strane pensando di trovarsi in un sogno. Sì, poteva farlo anche lui! Sognare sul dorso di un asino in un tempo dove non ci sono più cavalli in quei luoghi lontani dove era nato?!
L’uomo decise di mettere alla prova una terza volta l’asino, per scoprire se stava sognando o se erano vere le parole in diverse lingue che aveva sentito pronunciare dall’animale, quindi disse per l’ennesima volta: DI
E quello, come un lampo, gli rispose: SI.
Oh mio Dio, è un genio!!! Sa parlare anche l’italiano. ‘E un animale molto più intelligente di tanti uomini…. Conosce molte lingue, risponde alle parole secondo il loro significato, è un asino poeta e molto sensibile, un asino dei nostri, non si è sottomesso alle sconfitte che circondano il suo ambiente, in più è un grande diplomatico, parla secondo il calendario degli avvenimenti nazionali e con un grande senso della internazionalità, a differenza dei vecchi raggruppamenti internazionali, è un asino che ama camminare sotto la pioggia e non porta ombrello quando piove presso gli stati alleati … Un asino aperto, razionalista, realista, crede nella certezza della liberazione dalla dittatura dei contadini e degli agricoltori che l’hanno schiavizzato per tutta la vita.
Quando l’uomo sentì questi sfoghi dell’asino pensò che fosse un asino comunista o almeno con delle idee di sinistra e tendenze rivoluzionarie anche perché era molto evidente come lui non amasse i feudali.
Avrà forse letto Il materialismo, La teoria dialettica oppure La società della felicità? Egli crede anche nella necessità della lotta per avere la libertà e una vita dignitosa, penso che sappia pure che la vita non è altro che una posizione di fierezza.
Certo è un asino intelligente, anzi ho dimenticato fra tutte queste riflessioni che egli mi ha risposto in lingua italiana, sì, lui mi ha detto Sì quando io gli ho detto Di e SI è un termine italiano, cioè un termine della lingua italiana parlata dai fratelli che hanno costruito la torre degli asinelli a Bologna!
Chissà se quest’asino conosce altre lingue, lo devo sapere, io conosco alcune parole slave perciò in slavo gli dico: “HA”
E l’asino rispose: “DA”
Ma è un genio, va bene, penso che adesso basti, proverò solo a farlo fermare, ma in dialetto: “HISH.”
E l’asino rispose: “FISH”
“Io non so proprio cosa dire, è un’enciclopedia quest’asino, ha sempre le risposte pronte, cosa devo fare adesso con lui?
Gli chiederò di sedersi un po’ così da poter chiacchierare su diverse questioni della vita.”
Non appena sentì la proposta dell’uomo l’asino accettò volentieri, quindi fece per primo questa domanda :
“Cosa mi racconti della città?”
E l’uomo rispose:
“Niente di nuovo nella città, è sempre uguale, nessun miglioramento; niente moralità, la natura si è guastata, le persone sono diventate più materialiste. E gli asini come stanno nel tuo paese?”
E l’asino rispose:
“Dicono – ed io non posso confermare questo perché conosco ben poco del mondo degli asini – che ora sono più esperti e più coscienti, lavorano e vivono bene e c’è addirittura tra di loro chi ha superato gli uomini.”
“E ora dove stai andando?” Chiese l’uomo dopo aver visto l’asino muoversi.
“Non lo so”
“Vuoi tornare da dove sei venuto?”
“ Si vorrei tornare dove ci siamo incontrati.”
“Si andiamo allora, torniamo amico internazionale e multilinguistico.”
domenica 2 gennaio 2011
La Statistica

« Sai ched'è la statistica? È na' cosa
che serve pe fà un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che spósa.
Ma pè me la statistica curiosa
è dove c'entra la percentuale,
pè via che, lì, la media è sempre eguale
puro co' la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d'adesso
risurta che te tocca un pollo all'anno:
e, se nun entra nelle spese tue,
t'entra ne la statistica lo stesso
perch'è c'è un antro che ne magna due. »
(Trilussa, La Statistica)
La Mia Patria

Il silenzio dei colori
Stranamente dentro me io sento una preghiera
nascosta tra i colori della splendita bandiera
nel silenzio del grido dei giovani soldati
partiti un di da eroi e mai piu tra noi tornati.
Il verde acceso di una speranza muta
di tornare vincitori da una guerra
allo stremo combattuta,
il bianco innocente dei giovan richiamati
che lasciano famiglie e cari
per suonare musiche di duri carriarmati,
e poi nel rosso acceso e nobile
di chi sparse di se il coraggio ed il valore
sopra i prati non piu verdi
ma fatti del sangue di chi per la sua patria muore.
Ed ecco elevo un canto all'italia che io amo
ella che da sempre cosi forte e fiera
anche da lontano ne fa udir di se il melodico richiamo,
ci saranno sempre fiori che la faranno bella
saranno i giovani soldatati che lasciarono di se
un ricordo ed una stella.
(Maty' Sessa)
Credere

Credere è una bella cosa, ma mettere in atto le cose in cui si crede è una prova di forza.
Sono molti coloro che parlano come il fragore del mare, ma la loro vita è poco profonda e stagnante come una putrida palude.
Sono molti coloro che levano il capo al di sopra delle cime delle montagne, ma il loro spirito rimane addormentato nell’oscurità delle caverne.
(K.Gibran)
La conoscenza
L' effimero
Il popolo scontento
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