
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile.
Woody Allen
Sera fredda,
Il primo calore della mia casa mi è dolce
Sulla pelle appena profumata.
Lo guardo mentre guida,
Così sicuro e bello
Ed appare la nostra piccola via a senso unico,
Piccolo e dissestato ingresso
Tra le foglie
Del nostro paradiso privato,
Finalmente il calore appare nelle sembianze umane,
accarezzo le sue mani,
Un fruscio leggero,
Un fruscio più forte
D’improvviso altre mani
E in un lampo dov’è lui?
E’ agli allenamenti a districarsi tra un pallone e l’altro
Ed ora che fò ?
Vedo dalla finestra aperta
il suo arrivo ma manca la forza per seguire il suo pensiero
E allora lascio che si perdano
tutti i sensi
In un oblio dove il mondo non esiste!
Così è silenzio fuori.
Se fossimo lì, insieme ai due contadini che chinano il capo, sentiremmo anche noi il suono delle campane che arriva dalla città lontana, al tramonto, sentiremmo anche noi le mani bruciare per colpa dell’aratro, o i piedi pieni di terra, ma nonostante tutto avremmo ancora la voglia di fermarci e fare silenzio. Perché anche oggi, in cui tutto scorre veloce l’uomo sente ancora quel dolore profondo, che parte dall’anima, che vuole delle risposte e che ha bisogno di essere accarezzato ogni tanto nel silenzio.
Pericle – Discorso agli Ateniesi,
Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
FUROSHIKI
è un quadrato di tessuto, generalmente di seta dai colori vivaci, usato per avvolgere oggetti,i quattro capi sono annodati in modo da rendere agevole il trasporto.
Il furoshiki è uno di quegli oggetti che testimonia la ricerca della raffinatezza e il gusto del bello nella cultura giapponese, infatti con il furoshiki è possibile avvolgere gli oggetti, i regali creando degli splendidi 'origami' di tessuto. I Giapponesi sono stupendi….un popolo da amare
Tutti noi dovremmo seguire i nostri sogni. Ma quanti riescono ad ascoltare davvero il proprio cuore? E quanti invece permettono che i loro sogni vengano manipolati, distorti da una società basata su valori artificiali, come il lusso, la ricchezza e la fama? In questo nuovo romanzo Paulo Coelho mette in scena la battaglia di un uomo in lotta con se stesso e con la deriva della società. Un libro da leggere tutto d'un fiato......
http://www.youtube.com/watch?v=X4bguPSRl_w
Da piccolo mi piaceva ascoltare i rumori di una casa affollata, con cugini, zii e genitori,amici non avevo ancora un fratellino ( ha percorso “una strada “ lunga dodici anni ). Il silenzio era solo per la notte, il giorno recava con sé suoni di ogni genere e voci, diverse, che avevano umori distanti.
La casa che mi ha visto crescere si offre spietata ai miei cambiamenti, spinge ai ricordi e mi abbraccia.
Quando mi ammalavo mia mamma mi portava la spremuta , la fettina di carne di cavallo (che odiavo maledettamente ) e un numero di Topolino, mi sentivo così viziato per quei due semplici gesti! Rannicchiato sotto le coperte ascoltavo le voci attutite e mi piaceva seguire quel filo di normalità dal quale ero escluso. Ma la cosa più bella era ascoltare il sonno delle persone amate, il tranquillo riposo di tutto ciò che mi rassicurava e mi faceva sentire al riparo.
Poi c’era quel bel cortile enorme allora ed oggi appare piccolo e squallido con un macabro cartello appeso “ vietato giocare a palla”
Adesso, a distanza di anni, mi ritrovo ad ascoltare il silenzio della montagna, che di notte è davvero speciale. Niente respiri e voci all'interno, ma il riparo che mi sono costruito mi piace allo stesso modo e del mio amore mi veste. Senti solo la compagnia del suono di una campana che ogni quarto d’ora ti saluta.
Alla fine credo che qualunque sia il percorso, appena possiamo, arriviamo alla dimensione che più ci somiglia.