domenica 1 novembre 2009

Ricordi d'autunno


A me l’autunno piace un sacco. La natura e’apparentemente un po’in sordina e stando in citta’ e’ piu’ difficile carpirne i mutamenti, però l’odore di questa stagione riesce a superare quello dello smog e raggiungere le mie narici. E’ una stagione felice, forse perché per me rimane legata al ricordo delle castagne e delle prime giornate in cui si accende la stufa; il calore della fiamma della legna e’ ben diverso da quello del riscaldamento. Sentire lo scoppiettare dei nodi dei ceppi, l’odore del fumo nei primi momenti, quando la legna comincia ad ardere. Quando in autunno andavo a Vico ricordo le imprecazioni di mamma quando papà Vincenzo cercava di bruciare travi mezzi marci , foglie e potatura di olivi, legnaccia di cassette sudice : anche il camino rifiutava di bruciare questa “robaccia” e mi ricordo che ai lati della legna sputacchiava umus e mostrava chiodi che rimanevano mescolati alla cenere. Le castagne sul camino nella apposita padella coi buchi sul fondo secondo me e’ uno dei momenti più magici che ti possa regalare la vita… sempre che non ti dimentichi di togliere un pezzettino di buccia alle castagne prima di metterle sul fuoco. In caso contrario la castagna trascurata si trasforma in una molotov che parte in direzioni imprevedibili con una notevole accelerazione. Qualche volta ero così fortunato di riceverla bella ardente in faccia . Magia dell’autunno era che sempre mio padre trovava , al mattino , modo di accendere il fuoco con la misera brace coccolata dalla cenere tutta la notte. Mitica la vista verso la Monna in quelle giornate dove la nebbia copre la sua cima con un velo sfilacciato e opaco. E, naturalmente, fermarsi ad ammirare il tecnicolor di sfumature dei boschi. Scoprire come possono sciogliersi i confini del giallo, del marrone, del viola e confluire in gamme cromatiche senza nome. E le giornate di quel sole breve e tiepido, da cogliere al volo

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